Avviato un tavolo tecnico per migliorare la qualità del latte di bufala e combattere le frodi, tutelando la filiera campana.
“Abbiamo costituito il tavolo tecnico permanente e avviato un proficuo confronto per risolvere varie criticità legate a un settore che rappresenta il fiore all’occhiello dell’economia campana. Proporremo modifiche al sistema di tracciabilità del latte di bufala, per elevare ulteriormente la qualità dei tradizionali prodotti derivati, arginando, quanto più possibile, il rischio di frodi”. Lo ha dichiarato Nicola Caputo durante il Tavolo della filiera del latte di bufala, istituito per affrontare le problematiche sollevate dagli allevatori.
Alla riunione hanno partecipato la compagine regionale responsabile della supervisione sanitaria sulla filiera, il capitano Michele Valentino Chiara, le organizzazioni professionali agricole (Cia, Confagricoltura, Coldiretti e Copagri), una rappresentanza degli allevatori, le istituzioni deputate al contrasto delle frodi alimentari, i carabinieri per la Tutela agroalimentare, l’ispettorato qualità e repressione frodi, l’istituto zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno, il Consorzio di tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop e l’organismo di certificazione DQA. Tra un mese – comunica l’assessorato – sarà riconvocato il tavolo tecnico con la partecipazione di altri soggetti interessati.
“Il nostro obiettivo – ha spiegato Caputo – è valorizzare ancora di più il latte bufalino, prodotto dalla bufala mediterranea nell’area Dop, e tutelare l’intera filiera. Abbiamo discusso anche la possibilità di definire un nuovo marchio per promuovere altri alimenti derivati dal latte di bufala, oltre alla Dop. È inoltre necessario definire un unico ‘contratto-tipo’ per premiare la maggiore qualità del latte e i comportamenti virtuosi degli allevatori, oltre a favorire la destagionalizzazione della produzione per limitare i costi”.
Infine, Caputo ha sottolineato l’importanza di continuare a lavorare sul miglioramento genetico del patrimonio bufalino e di affrontare, con le rappresentanze degli allevatori e trasformatori, la modifica del disciplinare di produzione della mozzarella di bufala Dop, ormai da tempo necessaria. “Continueremo il confronto per tutelare il latte di bufala, da cui nasce un prodotto unico, rispettoso dell’ambiente e del territorio”.
Nella riunione si è fatto il punto sull’emergenza brucellosi, che ha colpito una minima parte delle aziende nella provincia di Caserta. I focolai attivi sono scesi a 45 e la prevalenza della brucellosi si è più che dimezzata, passando dal 19% del 2021 all’attuale 8,5%. “La mozzarella di bufala campana – ha concluso Caputo – è un alimento sano, sottoposto a rigorosi controlli per garantire la genuinità e salubrità di uno dei prodotti più apprezzati in Italia e all’estero”.