Al via un corso innovativo per formare future planner in grado di affrontare crisi e cambiamenti con creatività.
L’Università di Firenze ha avviato un innovativo progetto formativo per creare una nuova figura professionale, il “future planner”, destinato ad affrontare le sfide della crisi e del cambiamento con un approccio fresco e creativo. Questa iniziativa, promossa dalla Fondazione Hillary Merkus Recordati, è stata progettata per stimolare la nascita di talenti in grado di pensare in modo libero e destrutturato. La fondazione ha fornito un finanziamento significativo e un premio finale di 50mila euro per il gruppo di partecipanti che elaborerà il miglior progetto.
Il corso di alta formazione è aperto a 20 laureandi e laureati magistrali di varie discipline, nonché a dottorandi e dottori di ricerca dell’Università di Firenze. I partecipanti trascorreranno quattro fine-settimana nel Dynamo Camp, immersi nella natura della montagna pistoiese, e avranno l’opportunità di confrontarsi con due filosofi-facilitatori e tre docenti universitari esperti in economia, linguistica e sanscrito.
Roberta Lanfredini, professoressa di Filosofia teoretica e responsabile scientifica del progetto, ha sottolineato che il corso si distingue per un approccio innovativo, volto alla decostruzione piuttosto che alla costruzione di conoscenze tradizionali. La formazione non segue materie di studio standard, ma è descritta come una “clinica di disintossicazione del pensiero”, dove la flessibilità e la volontà di mettersi in gioco sono essenziali. Lanfredini ha definito il corso come transdisciplinare, mirato a trovare un luogo “ulteriore” per l’incontro di varie discipline.
I partecipanti saranno divisi in quattro gruppi, e alla fine del corso, il team che presenterà il miglior progetto — che potrà essere un testo, un disegno o un video — sarà premiato dalla Fondazione. Andy Bianchedi, presidente della Fondazione, ha spiegato che l’iniziativa è ispirata dall’amore per l’arte e per Firenze, sottolineando l’importanza di sostenere i giovani talenti prima che entrino nel mondo del lavoro.
Il future planner è definito come un “mediatore concettuale” capace di elaborare soluzioni in contesti complessi e incerti. Marco Pierini, prorettore al trasferimento tecnologico dell’Università di Firenze, ha affermato che l’obiettivo è far sì che i future planner affrontino il lavoro in modo diverso, rompendo con i luoghi comuni e aprendosi a nuove idee. La frase “si è sempre fatto così” è vista come un ostacolo da superare.
Alessandro Sordi, uno dei pionieri dell’innovazione tecnologica a Firenze, ha esortato i partecipanti a sviluppare una capacità critica e di discernimento, specialmente in un contesto dove l’intelligenza artificiale gioca un ruolo sempre più rilevante. La sua raccomandazione è di essere scettici e agili nel pensare, alla ricerca di nuove idee e spazi di mercato inesplorati.