Tetto al 5% sulle commissioni dei buoni pasto privati

Ridotte le commissioni sui buoni pasto privati al 5% per alleggerire le spese di oltre 170mila imprese italiane.

Il tetto massimo del 5% sulle commissioni per i buoni pasto utilizzati dai dipendenti di aziende private è una novità inclusa nel recente emendamento al DL Concorrenza, mirato ad equiparare le commissioni sui ticket tra settore pubblico e privato. L’obiettivo è ridurre le spese sostenute dalle attività commerciali e ristorative, oltre 170.000 esercizi, che attualmente devono far fronte a commissioni fino al 20%. Il provvedimento ha un ampio sostegno da parte dei ristoratori e delle imprese, i quali da tempo chiedono una regolamentazione che consenta di mantenere più risorse all’interno del sistema economico senza essere eccessivamente gravati dalle commissioni.

Secondo le disposizioni dell’emendamento, è previsto un periodo transitorio di 12 mesi dall’entrata in vigore della legge. Questo permetterà agli operatori di aggiornare i contratti esistenti in base alla nuova regolamentazione. Come ha dichiarato Aldo Cursano, vicepresidente vicario di Fipe-Confcommercio, la misura consentirà di dare maggiore valore ai buoni pasto come servizio sostitutivo della mensa aziendale, allontanandolo dalle logiche di pura speculazione commerciale.

Valentina Pellegrini, vicepresidente del Gruppo Pellegrini, che si occupa dell’emissione di buoni pasto, ha sottolineato come questa novità comporterà la necessità di rinegoziare i contratti attualmente in vigore, adattando gli sconti e le condizioni verso i clienti. Con questa regolamentazione, il voucher diventa quindi più un mezzo di supporto economico e di servizio per le aziende e i dipendenti.

Tra le aziende coinvolte nella revisione delle commissioni, figura anche la multinazionale francese Edenred, operante nel mercato con il marchio Ticket Restaurant, che ha visto una brusca discesa delle sue azioni in Borsa. Il titolo ha perso oltre il 14,65%, chiudendo a 29,37 euro. Per Edenred, la misura potrebbe avere un impatto significativo sui suoi margini, stimato tra i 60 e i 120 milioni di euro sull’Ebitda del 2025, come riportato in una comunicazione ufficiale del gruppo.

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