Spartivento raddoppia il fatturato, investe nel turismo nautico di lusso e punta a un EBITDA di oltre 4 milioni entro il 2025.
Dai 5,3 milioni di euro di fatturato nel 2019 agli 11,9 milioni nel 2024 per un incremento del 124%, dalle 54 barche alle oltre 130 attuali, dalle 1.044 alle 2.300 settimane vendute, dai 7.300 ospiti imbarcati agli oltre 16.000 odierni. E poi il settore “luxury charter” con il fatturato schizzato da 300 mila a 1,6 milioni di euro (+450%). Sono questi i principali numeri che Spartivento presenterà in occasione della 64esima edizione del Salone Nautico di Genova dove il Gruppo sarà presente sia in qualità di azienda leader in Italia per il settore charter sia nelle vesti di concessionaria dei marchi Beneteau, Lagoon e Jeanneau. Numeri che ben rappresentano la forte crescita non solo del Gruppo Spartivento, ma di tutto il comparto nel quinquennio 2019-2024. Così, se il settore della cantieristica mondiale sta vivendo un momento di rallentamento nella produzione, il charter – e in particolare quello “made in Italy” – vive la sua stagione d’oro.
“Se volessimo dar ragione agli analisti, il turismo nautico – sottolinea Stefano Pizzi, CEO & Founder di Spartivento Group – dovrebbe continuare a crescere nei prossimi dieci anni a un ritmo di +3,8% a stagione, ovvero un bel +43% al 2034. Previsioni assolutamente incoraggianti e che stiamo riscontrando direttamente con i servizi charter da noi offerti in Italia”. “Per colmare il gap con gli altri Paesi del Mediterraneo – prosegue Pizzi – sarà necessario adeguare l’offerta alla domanda soprattutto per quanto riguarda le voci hospitality, porti e servizi accessori perché l’Italia è ancora un passo indietro. C’è molto da fare e sono pronto a fare la mia parte per la crescita di un settore chiave per l’Italia che, come abbiamo letto in questi ultimi mesi, genera fatturato, crea occupazione e valorizza il nostro ricco patrimonio artistico, culturale, paesaggistico ed enogastronomico”.
Le mete più ambite della stagione 2024 sono state Sicilia e Sardegna. “Il marchio SAILUXE è oggi il nostro fiore all’occhiello – sottolinea Stefano Pizzi – perché punta a coccolare i nostri ospiti a 360°: oltre al ‘classico’ comandante, sui catamarani SAILUXE sono imbarcati hostess e chef della prestigiosa Gambero Rosso Academy, per far vivere un’esperienza a cinque stelle su misura fatta di mare, sole, relax, piccole attenzioni e grande cucina”.
Più in generale, dal periodo post-Covid, Spartivento ha osservato un aumento significativo della domanda di noleggi con equipaggio, trainata in particolare da coloro che non hanno esperienza di vela e che si avvicinano per la prima volta al mondo del charter nautico. Per Stefano Pizzi “la sfida principale per gli operatori nei prossimi anni sarà mantenere elevati standard qualitativi per garantire ai clienti un’esperienza di vacanza indimenticabile. Il successo di questa strategia dipenderà in gran parte dalla capacità di reperire personale qualificato: una sfida significativa, considerando che attualmente il numero di skipper in Italia è nettamente inferiore alla domanda, soprattutto durante l’alta stagione (luglio-agosto) quando la richiesta raggiunge il picco”.
In merito alla provenienza dei charteristi, più dell’85% è europeo, con una quota significativa di italiani (29%), seguita da tedeschi (14%), polacchi (7%), svizzeri (7%), francesi (5%) e inglesi (5%). Circa il 7,5% dei clienti proviene dalle Americhe, mentre Asia, Africa e Oceania insieme rappresentano il 4,5%. Per la stagione 2024, il costo medio settimanale dei charter standard si aggira attorno ai 5.300 euro. Per quanto riguarda SAILUXE, questo dato sale a 19.000 euro circa.
“Nel 2023 – aggiunge Stefano Pizzi – l’azienda ha generato una liquidità di 3,9 milioni, consentendo investimenti annui di circa 10 milioni e raggiungendo un fatturato superiore ai 20 milioni di euro, tutti prodotti in Italia, con 35 milioni in immobilizzazioni. E conclude: “Sono fiducioso che tutti gli sforzi fatti tra il 2021 e il 2023 apporteranno un ulteriore valore nei prossimi due anni. Adesso ci concentriamo su un nuovo e ambizioso piano industriale, con l’obiettivo di aumentare l’EBITDA del Gruppo da 3,1 milioni di euro a oltre 4 milioni entro la fine del 2025.”