Sempre più negozi dicono no al Black Friday

In Italia cresce la tendenza a rinunciare agli sconti del Black Friday, puntando su qualità, servizi unici e promozioni continuative.

Molti negozi, anziché aderire al Black Friday, hanno scelto di mantenere i prezzi stagionali o di proporre strategie di fidelizzazione alternative. Alcuni commercianti affermano che scontare fuori stagione non è sostenibile, preferendo promozioni che durano tutto l’anno o offrendo altri servizi come la consegna gratuita.

Da Toscana ad Abruzzo, fino alle vendite online, cresce il numero di chi dice “no” al venerdì di sconti, optando per proposte che attirino i clienti su basi diverse dagli sconti eccessivi. Per esempio, i commercianti toscani hanno esposto volantini nei negozi e sui social, spiegando ai clienti le motivazioni alla base della scelta: nessun prodotto svenduto, a difesa della qualità del Made in Italy e del rapporto con i clienti. Anche in Abruzzo, attività come l’Anteprima Store di Pescara hanno espresso chiaramente sui social la volontà di non aderire, sostenendo di voler difendere artigianalità e valore del prodotto.

Molti negozianti, dalle piccole realtà artigianali ai fotografi, dai negozi di abbigliamento ai punti vendita di lenti, si distanziano dal Black Friday perché non vendono beni di consumo rapido. Ad esempio, il negozio Bebo33store di Genova offre un orario continuato e spedizione gratuita sopra i 60 euro, anziché aderire agli sconti. Uno studio fotografico di Padova ha scelto di non partecipare alla promozione, mentre un negozio a Napoli ha creato la formula “Black Surprise,” in cui offre iniziative a sorpresa per tutto novembre, puntando sulla fidelizzazione della clientela.

Un’altra alternativa è l’adesione al Zero Friday Manifesto, un’iniziativa per opporsi al consumismo e promuovere una produzione e un consumo più etici. Il manifesto invita le aziende a prendere le distanze dal Black Friday e sensibilizzare i propri clienti sulle scelte di acquisto consapevole, costruendo così un movimento che incoraggi comportamenti di acquisto e produzione più sostenibili.

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