Le scommesse calcistiche in Italia raggiungono 2,75 miliardi nel 2023, triplicando rispetto al 2012 e portando ricche entrate fiscali.
Gli italiani tifano per la loro squadra del cuore non solo sugli spalti, ma anche mettendo mano al portafoglio, contribuendo in modo significativo alle casse dello Stato. Con la ripresa della Serie A, si riaccende anche l’interesse per le scommesse sportive, un settore che ha visto una crescita straordinaria negli ultimi anni. Secondo il Report Calcio 2024 pubblicato dalla FIGC, il mercato delle scommesse calcistiche in Italia ha subito un’espansione impressionante, più che triplicando il suo valore dal 2012 al 2023. Nel 2012, il settore valeva 807 milioni di euro, mentre nel 2023 ha raggiunto un record di 2,75 miliardi di euro. Questo dato è in forte crescita anche rispetto al 2022, quando le scommesse avevano generato 1,998 miliardi di euro.
Non è solo la passione per il calcio a beneficiare di questo fenomeno, ma anche lo Stato, che incassa un gettito erariale considerevole. Lo scorso anno, le entrate fiscali derivanti dalle scommesse su tutto il mondo del calcio in Italia hanno raggiunto i 3,7 miliardi di euro, superando i 3,4 miliardi del 2022. Questi numeri segnano una crescita esponenziale negli ultimi dieci anni, considerando che nel 2013 il gettito erariale era di 1,25 miliardi di euro. È evidente che l’aumento delle scommesse calcistiche non sia un fenomeno passeggero, ma una tendenza consolidata che ha visto crescere di pari passo la popolarità del calcio e l’interesse per le scommesse sportive.
In particolare, la Serie A ha portato entrate significative allo Stato, con un incasso di 68 milioni di euro nel 2023. Anche altre competizioni calcistiche hanno contribuito in maniera importante: la Serie B ha generato 9,94 milioni di euro, la Coppa Italia ha fruttato 5,25 milioni, mentre la Uefa Champions League ha aggiunto 23,1 milioni di euro alle casse dello Stato.