Il presidente di Confindustria rilancia il nucleare per ridurre i costi energetici e rafforzare la competitività italiana.
Il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, intervenendo all’assemblea generale di Confindustria Veneto Est a Padova, ha ribadito con decisione la necessità di puntare sul nucleare per migliorare la competitività dell’Italia. Secondo Orsini, il Paese paga un costo dell’energia superiore del 40% rispetto ai principali competitor, una situazione che penalizza gravemente le aziende italiane. “Il nucleare è una scelta obbligata se vogliamo recuperare competitività nel medio-lungo termine,” ha affermato senza esitazioni.
Orsini ha ricordato che, nonostante il referendum che quarant’anni fa bloccò lo sviluppo nucleare in Italia, oggi ci troviamo di fronte a un panorama completamente diverso grazie a nuove tecnologie e nuovi reattori. Tuttavia, per tornare a produrre energia nucleare in Italia, “nella migliore delle ipotesi servirà almeno un decennio.” Nel frattempo, secondo il presidente, è fondamentale modificare la narrazione sul nucleare, abbandonando i pregiudizi e guardando con favore agli sviluppi più recenti. In particolare, ha citato come esempio positivo la Newco fondata da Ansaldo, Leonardo ed Enel, che dimostra il ritorno dell’Italia nel settore.
Passando al tema delle emissioni, Orsini ha sottolineato come le industrie italiane ed europee siano tra le più virtuose al mondo: producono solo tra il 3 e il 5% delle emissioni globali, nonostante rappresentino il 15% del PIL mondiale, secondo dati ONU. Per questo motivo, ha espresso scetticismo rispetto alla necessità di penalizzare interi comparti economici, come quello dell’automotive, per ridurre ulteriormente le emissioni di un esiguo 0,5%. Sacrificare un settore così strategico, secondo Orsini, sarebbe una scelta miope e dannosa per l’economia europea.