Nuovi limiti sulle detrazioni fiscali dal 2025

A partire dal 2025, nuovi limiti alle detrazioni fiscali per i redditi, con attenzione alle famiglie numerose.

La manovra finanziaria prevista per il 2025 prevede un taglio delle tax expenditures (ossia le detrazioni fiscali) con nuovi limiti percentuali legati al reddito. Questo intervento sarà accompagnato da una correzione basata su un quoziente familiare, destinata a favorire le famiglie più numerose. Le nuove norme, in fase di definizione per l’inclusione nel testo del Ddl di Bilancio, puntano su tre soglie percentuali: l’8% per i redditi fino a 50mila euro, il 6% per i redditi tra 50mila e 100mila euro e il 4% per i redditi oltre i 100mila euro. L’obiettivo di questo intervento è garantire un risparmio all’Erario di circa un miliardo di euro nella voce di spesa denominata “spese fiscali”, favorendo una redistribuzione a vantaggio delle fasce di reddito più basse.

Un aspetto chiave della manovra è il tentativo di premiare le famiglie numerose. Ad esempio, per un contribuente con reddito inferiore ai 50mila euro, il limite massimo delle spese detraibili sarà di 4mila euro, ma per famiglie con tre o più figli, lo stesso limite aumenterà fino a 8mila euro. Questo meccanismo sarà applicato anche alle fasce di reddito più alte.

Inoltre, rimarrà in vigore la regola già attiva dal 2020, che riduce gradualmente gli oneri detraibili dal 19% per i redditi superiori a 120mila euro, fino ad azzerarsi completamente per i redditi oltre 240mila euro.

Le nuove soglie percentuali riguarderanno tutte le spese detraibili, comprese quelle mediche, farmaceutiche, gli interessi passivi sui mutui e le spese per le ristrutturazioni. Tuttavia, il nuovo limite si applicherà solo alle spese effettuate a partire dal 2025. Le spese precedenti, come le rate su ristrutturazioni già in corso, manterranno il diritto alla detrazione secondo le regole vigenti al momento del pagamento, evitando una retroattività delle nuove norme.

Le percentuali di detrazione rimarranno invariate: ad esempio, il 19% per le spese mediche o il 36% per le ristrutturazioni non sull’abitazione principale. Il contribuente dovrà calcolare il limite massimo delle spese detraibili e scegliere con attenzione le spese da includere, cercando di ottimizzare i benefici fiscali. Questo meccanismo potrebbe mantenere un certo livello di contrasto di interessi, soprattutto per le agevolazioni più rilevanti, come quelle legate agli interventi edilizi.

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