Incentivi fino a 650€ al mese per assunzioni a tempo indeterminato, con esonero contributivo al 100% per 2 anni.
A partire dal 1 settembre 2024, entreranno in vigore i nuovi bonus destinati alle assunzioni a tempo indeterminato, con un focus specifico su giovani, donne e sulle aree del Mezzogiorno. Questi incentivi fanno parte delle misure previste dal decreto Lavoro-Coesione, approvato alla vigilia del primo maggio e successivamente convertito in legge all’inizio di luglio 2024. Il termine ultimo per usufruire di questi benefici sarà il 31 dicembre 2025.
Tra i vantaggi principali per le imprese che decideranno di assumere nuove risorse, c’è l’esonero totale del 100% dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro per un periodo di due anni. Questo incentivo è pensato per favorire la stabilità occupazionale, incentivando contratti a tempo indeterminato.
Il bonus varia a seconda della categoria di lavoratori assunti e della zona geografica in cui avviene l’assunzione. In particolare, per i giovani under 35, il bonus previsto è di 500 euro al mese, cifra che sale a 650 euro per le assunzioni nel Sud Italia. Il Mezzogiorno beneficia anche di una misura aggiuntiva per i lavoratori over 35 disoccupati da almeno 24 mesi, permettendo loro di accedere all’incentivo.
Le misure incentivanti si applicano anche alle donne, indipendentemente dall’età. Per queste lavoratrici, il bonus arriva fino a 650 euro mensili, ma con una differenza significativa: nelle regioni meridionali, il periodo minimo di disoccupazione per accedere allo sgravio contributivo scende da 24 a 6 mesi. Questo rappresenta un’opportunità importante per aumentare l’occupazione femminile in aree storicamente più svantaggiate dal punto di vista economico e lavorativo.
In aggiunta, è stata introdotta una Zona Economica Speciale (ZES) unica per il Mezzogiorno, volta a incentivare ulteriormente gli investimenti e la creazione di posti di lavoro. Questi bonus fanno parte di una strategia più ampia per ridurre la disoccupazione, promuovere la crescita economica e riequilibrare le disparità territoriali.