Confagribio promuove l’agricoltura biologica, sostenibile e innovativa, valorizzando imprese e filiere in Italia.
Nasce Confagribio, l’associazione di Confagricoltura dedicata all’agricoltura biologica. La notizia arriva da una nota ufficiale che annuncia come presidente Paolo Parisini, imprenditore agricolo, membro del consiglio direttivo dell’Unione di Bologna e presidente della sezione Agricoltura biologica della Confederazione in Emilia-Romagna. Parisini ha precedentemente ricoperto il ruolo di presidente della Federazione nazionale di prodotto bio.
Confagribio è stata creata per sostenere, promuovere e valorizzare le imprese agricole biologiche e le filiere produttive associate. L’associazione mira a un’agricoltura che sia in equilibrio con le risorse naturali, combinando pratiche sostenibili e innovative con la tutela dell’ambiente, la fertilità del suolo, il paesaggio e la qualità e identità culturale degli alimenti.
Gli obiettivi principali di Confagribio includono la valorizzazione e diffusione dell’agricoltura, della zootecnia e dell’acquacoltura biologica, oltre alla promozione della ricerca, della sperimentazione e del trasferimento tecnologico. L’associazione presta particolare attenzione alla diffusione della produzione biologica nelle aree interne e protette, supportando lo sviluppo economico, sociale e ambientale di queste zone.
Il presidente Parisini ha dichiarato che Confagribio lavorerà per valorizzare le produzioni bio al fine di garantire un adeguato reddito ai produttori e rispondere alle richieste qualitative e quantitative dei consumatori. La nota prosegue riferendosi al recente report di Ismea sull’andamento del settore biologico italiano. Questo report evidenzia una crescita delle superfici dedicate al biologico del 4,5% rispetto al 2022, con la Toscana al primo posto (37,5% dei terreni dedicati) seguita dalla Calabria (36,3%). Sei regioni hanno già superato gli obiettivi dell’Unione Europea per il 2030 (25% di superficie bio).
Nonostante alcuni dati positivi, Ismea segnala un rallentamento nell’aumento del numero di imprese del settore (+1,8% rispetto al +7,7% del 2022). Tuttavia, i consumi di prodotti biologici sono aumentati del 5,2% nel 2023, continuando il trend positivo iniziato nel 2022. Il valore del comparto biologico è aumentato dell’8,1%, anche se questo è inferiore alla crescita del totale del paniere agroalimentare.
Ismea attribuisce la crescita frenata a vari fattori, tra cui il sovraccarico di oneri per le imprese, una Politica agricola comune non sempre adeguata, e un inasprimento di vincoli e sanzioni. Questi problemi hanno effetti negativi sulla diffusione del sistema di certificazione e sulla fiducia delle imprese.
Parisini conclude sottolineando che in gioco c’è la tenuta del sistema biologico italiano e la sua capacità competitiva, minacciata dal perdurare dell’inflazione e dai problemi produttivi causati dai cambiamenti climatici.