Italia: stagnazione e consumi in rallentamento

Previsioni di crescita limitata nel 2025, consumi rallentati e focus su bollette, salute e cibo. Nuove sfide e opportunità emergono.

Scenario economico-sociale di stagnazione per i prossimi mesi, secondo le analisi di Coop e Nomisma, evidenzia una situazione complessa per l’Italia e l’Unione Europea. La previsione è di un Pil in crescita limitata al +0,5%, rispetto al +0,8% stimato dall’Istat. Nonostante un 6% in più di italiani preveda un aumento dei consumi, le spese principali saranno destinate a bollette e utenze, con chi immagina di spendere di più per queste voci superando del 26% chi spera di risparmiare.

Positivo anche il saldo per spese relative a salute fisica (+24%) e consumo domestico di cibo (+21%). Al contrario, i grandi acquisti, come casa e auto, saranno ancora rinviati, e anche lo smartphone perde appeal, superato da elettrodomestici per la casa. Nel complesso, le famiglie italiane prevedono una crescita della spesa solo dello 0,7% nel 2025, ben al di sotto dell’1,2% stimato dall’Istat.

Le indagini condotte da Coop in collaborazione con Nomisma mostrano una forte crescita di tendenze come home dining e long cooking, con il 71% degli italiani che privilegeranno piatti preparati in casa rispetto ai piatti pronti. Anche la classe sociale influenza le scelte alimentari, con le famiglie a basso reddito che dichiarano di dover ridurre la spesa per verdura, frutta e pesce, mentre cresce il ricorso a discount (+24%) e prodotti a marchio distributore (+29%).

Il rapporto evidenzia il persistere di un inverno demografico, con solo il 6% degli italiani che pianifica di sposarsi o avere figli, percentuale che scende al 4% tra i giovani dai 18 ai 29 anni. Tuttavia, opportunità emergono nell’efficienza operativa e nell’innovazione tecnologica, con quasi la metà dei manager intervistati che punta sull’intelligenza artificiale e sul miglioramento del capitale umano attraverso formazione, contratti migliori e politiche di welfare.

Un segnale positivo viene dai mutui: il calo dei tassi ha spinto la domanda fino a un incremento del 50%.

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