Idrogeno e metanolo dai rifiuti: la sfida di NextChem

NextChem trasforma rifiuti in idrogeno e metanolo sostenibili per decarbonizzare industria e trasporti. Innovazione circolare.

NextChem, società del gruppo Maire, sta sviluppando tecnologie innovative per valorizzare rifiuti indifferenziati e non riciclabili, come il Combustibile Solido Secondario (CSS). Attraverso un processo chimico, il carbonio e l’idrogeno contenuti nei rifiuti vengono trasformati in gas di sintesi, utilizzato per produrre metanolo e idrogeno a basso impatto ambientale, senza emissioni nocive. Questi prodotti trovano molteplici applicazioni: il metanolo come combustibile sostenibile o materia prima per l’industria, e l’idrogeno come risorsa strategica per decarbonizzare settori industriali difficili da elettrificare, come il trasporto pesante e le industrie energivore.

I costi dell’idrogeno circolare, ottenuto con questa tecnologia, si aggirano sui 6-7 euro al chilogrammo, molto vicini a quelli del gasolio. Grazie alla sua elevata densità energetica, un chilogrammo di idrogeno equivale a tre chilogrammi di gasolio. Questo rende l’idrogeno una soluzione economicamente competitiva rispetto ai combustibili tradizionali, soprattutto considerando il potenziale abbattimento dei costi con l’adozione su larga scala.

Per favorire questa transizione, NextChem sta stringendo alleanze in tutta Italia. A Empoli, ha avviato un progetto con Alia Servizi Ambientali per realizzare un impianto che produce metanolo e idrogeno dai rifiuti. A Roma, l’azienda è al centro dello sviluppo della futura Hydrogen Valley, finanziata dall’Unione Europea con 194 milioni di euro. Inoltre, NextChem collabora con Eni per un progetto da 123 milioni di euro a Livorno, dove sarà realizzato un impianto di idrogeno destinato alla produzione di biocarburanti da scarti alimentari e residui industriali. Questo impianto includerà in futuro un sistema di cattura della CO₂.

Progetti internazionali completano il quadro: negli Emirati Arabi Uniti e in Indonesia, NextChem sta progettando impianti per produrre carburanti sostenibili per l’aviazione (SAF) da rifiuti solidi urbani. Negli Stati Uniti, in Louisiana, utilizza residui della lavorazione della canna da zucchero per ottenere SAF.

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