Guasto Roma – Napoli rallenta la circolazione dei treni

Nuovo guasto ferroviario, questa volta sulla Roma – Napoli, si aggiunge ai problemi delle ferrovie italiane con ritardi e cancellazioni.

La situazione del trasporto ferroviario in Italia appare sempre più complessa e problematica. Dopo il grave incidente verificatosi sabato scorso a Milano, dove la stazione Centrale è andata in tilt a causa del pantografo di due treni che ha danneggiato la linea elettrica, nuovi disagi si sono registrati questa mattina sulla linea ad alta velocità Roma-Napoli per un guasto nei pressi di Gricignano (Caserta), alle 7:05, che ha causato ritardi fino a due ore. Per gestire l’emergenza, i treni ad alta velocità, come Frecciarossa e Italo, sono stati deviati sulla linea convenzionale via Formia.

I treni interessati dal guasto includono collegamenti importanti, tra cui Frecciarossa Salerno-Venezia Santa Lucia e Napoli Centrale-Bolzano, con ritardi significativi. Rfi ha comunicato che la circolazione sulla linea ad alta velocità sta gradualmente riprendendo dalle 9:08.

Questo episodio si inserisce in un contesto più ampio di criticità del sistema ferroviario italiano. La rete nazionale, composta da 16.800 chilometri di binari (di cui circa 1.000 dedicati all’alta velocità), è sovraccarica. Su questa infrastruttura viaggiano quotidianamente circa 10.000 treni, e ogni piccolo inconveniente rischia di paralizzare la circolazione.

A complicare ulteriormente il quadro sono i cantieri legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), attualmente circa 1.100, che riducono il margine di errore nella pianificazione del servizio ferroviario. Inoltre, la riduzione progressiva dei finanziamenti al Fondo nazionale trasporti, in calo dal 2009, aggrava la situazione.

Il ministero dei Trasporti sta valutando una soluzione drastica: ridurre del 15% il numero di treni in circolazione, concentrandosi sulla qualità anziché sulla quantità del servizio. Tuttavia, questa misura, sebbene temporanea, potrebbe avere un impatto negativo sulle entrate di Trenitalia, compromettendo la sostenibilità economica dell’azienda.

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