Governance portuale: Assiterminal chiede riforma

Assiterminal spinge per una governance portuale centralizzata, per investimenti efficienti e concorrenza internazionale.

Assiterminal, l’associazione che rappresenta i terminalisti italiani, ha recentemente pubblicato un position paper sui principali temi della portualità italiana, evidenziando la necessità di una governance più semplice e centralizzata, nonché di azioni condivise che non possono più essere rimandate. Tomaso Cognolato, presidente di Assiterminal, ha sottolineato l’urgenza di riformare il sistema portuale italiano per renderlo più competitivo e funzionale.

Un tema cruciale è la governance, soprattutto in vista della possibile riforma portuale annunciata per il 2025 dal viceministro dei Trasporti, Edoardo Rixi. Assiterminal propone un modello di gestione centralizzato, discostandosi dall’autonomia differenziata sostenuta dal governo. Alessandro Ferrari, direttore di Assiterminal, ha ribadito che, secondo la Corte costituzionale, i porti e le infrastrutture strategiche non possono essere regolati da legislazioni regionali.

Il documento sottolinea come la governance del sistema portuale richieda un approccio che punti a valorizzare gli investimenti e migliorare l’efficienza per competere a livello internazionale. È fondamentale evitare concorrenza interna e promuovere regole uniformi e trasparenti, superando il campanilismo che caratterizza spesso la gestione portuale italiana.

Assiterminal propone inoltre di rafforzare la partnership pubblico-privato, rendendo il sistema delle concessioni più chiaro e uniforme. Secondo l’associazione, il ministero delle Infrastrutture e Trasporti deve mantenere un ruolo centrale nella pianificazione, regolamentazione e controllo, eventualmente creando o potenziando un ente centrale o agenzia.

Un ulteriore passo potrebbe essere la formalizzazione di una Conferenza nazionale dei presidenti, che coinvolga anche le principali associazioni rappresentative, per garantire un coordinamento più efficace e centralizzato.

Ferrari ha concluso evidenziando che, mentre il coordinamento centrale è essenziale per gestire investimenti e concessioni di grande rilievo, è importante che questo non sfoci in un modello eccessivamente accentrato, che potrebbe creare squilibri. Sebbene il disegno di legge non sia ancora stato presentato, le dichiarazioni lasciano intendere un approccio più orientato al coordinamento piuttosto che alla centralizzazione decisionale.

More articles