FBK guida l’innovazione IA nell’agritech europeo

La Fondazione Bruno Kessler investe in IA e sensoristica per agricoltura, sostenibilità e innovazione industriale in Europa.

L’Europa si distingue nel panorama dell’intelligenza artificiale (IA) grazie alla sinergia tra centri di ricerca, imprese industriali e settori produttivi innovativi. Sebbene non possa competere con i colossali investimenti dei giganti digitali, il continente punta su applicazioni concrete come l’automazione industriale, la sensoristica avanzata e la transizione ecologica tecnologica, ambiti dove l’IA può portare benefici tangibili e duraturi.

Tra i protagonisti di questo sviluppo c’è la Fondazione Bruno Kessler (FBK) di Trento, un polo di ricerca che negli ultimi dieci anni ha quadruplicato i suoi fondi e raddoppiato il numero di ricercatori, arrivando a un bilancio annuale di oltre 100 milioni di euro. Circa 68 milioni derivano da progetti competitivi, soprattutto a livello europeo, mentre il resto è garantito dall’investimento della Provincia di Trento.

Uno dei progetti più ambiziosi riguarda l’ampliamento della clean room della FBK, destinata alla progettazione e produzione di sensori avanzati. Con un investimento di 80 milioni di euro nei prossimi quattro anni, questa infrastruttura, che si estenderà per 2.000 metri quadrati, punta a posizionarsi tra le prime cinque in Europa per dimensioni e capacità di autofinanziamento. Il mercato dei sensori, settore in cui opera FBK, è in forte crescita e si stima raggiungerà un valore globale di 253 miliardi di dollari entro il 2035.

I sensori sviluppati dalla FBK integrano tecnologie avanzate come fotonica, radiazioni X, silicio e carburo di silicio. Questi strumenti, utilizzati da enti come il CERN di Ginevra, vengono affiancati da soluzioni di intelligenza artificiale e modellazione digitale. In particolare, la fondazione sta investendo in agritech, combinando sensori, droni, satelliti e previsioni meteo per ottimizzare l’uso di acqua, fitofarmaci e risorse agricole.

Questo approccio innovativo rientra nel progetto dell’AI Factory di Bologna, guidato dal supercomputer Leonardo, un’iniziativa europea che promuove l’innovazione tecnologica attraverso l’IA, con una forte collaborazione tra ricerca e industria.

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