Crisi e rilancio del distretto orafo di Valenza

Il distretto orafo di Valenza affronta una crisi che colpisce microimprese e artigiani, ma emergono strategie per il rilancio.

Il distretto orafo di Valenza, simbolo dell’eccellenza artigianale italiana, sta attraversando una fase critica. Dopo essersi ridimensionato a seguito della crisi del 2009 e aver vissuto un periodo di ripresa trainato dalle grandi maison del lusso come Bulgari, Damiani e Cartier, oggi il settore deve fare i conti con una doppia sfida: il calo dei volumi produttivi e l’evoluzione del modello industriale. Attualmente, su circa 6.000 addetti, ben 2.500 saranno interessati dalla cassa integrazione nei prossimi mesi, con pesanti ripercussioni sulle microimprese e sugli artigiani, che rappresentano l’anima del distretto.

Secondo Alessia Crivelli, referente di Confindustria Alessandria e vicepresidente nazionale di Federorafi, la crisi può essere un’opportunità se gestita in modo collaborativo. Tuttavia, il rallentamento del mercato sta già colpendo duramente le piccole aziende, mentre i grandi player riducono le forniture esterne, rischiando di compromettere l’intera filiera. Oltre alla flessione del mercato, c’è la necessità di adattarsi a un contesto in cui tecnologia, innovazione, certificazioni e sostenibilità sono sempre più cruciali.

Le caratteristiche distintive del distretto, come la maestria artigianale nella lavorazione delle pietre e nell’alta gioielleria, devono essere preservate, nonostante le sfide poste dalle crisi geopolitiche e dal riallineamento del mercato. Per sostenere il settore, la Regione Piemonte ha avviato tavoli di confronto tra artigiani, industriali e sindacati. La vicepresidente Elena Chiorino ha annunciato un incontro previsto per il 6 febbraio, con l’obiettivo di tutelare il patrimonio artigianale e supportare la trasformazione delle imprese.

Tra le misure urgenti proposte, emerge la necessità di sostenere i lavoratori con ammortizzatori sociali e fornire incentivi per aiutare le imprese a innovare. Giovanni Genovesio, presidente di Cna Piemonte, sottolinea l’importanza di sgravi fiscali, semplificazione burocratica e formazione per preparare le aziende alle nuove sfide del mercato.

«La priorità – ribadisce Crivelli – è mantenere viva la rete di filiera, lavorando insieme per affrontare la crisi e rilanciare la manifattura orafa». La Regione, con l’aiuto delle Accademie di filiera, intende agire rapidamente per governare la crisi e proteggere l’unicità del distretto di Valenza.

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