Aumenta l’occupazione nel turismo, ma le imprese faticano a trovare personale qualificato per la ristorazione.
Il settore del turismo continua a registrare una crescita significativa dell’occupazione. Tuttavia, aumentano anche le difficoltà per le imprese nel trovare personale qualificato per le attività di ristorazione, figure chiave del comparto. A giugno 2024, i profili professionali difficili da reperire sono quasi 70mila, rappresentando il 52,8% delle assunzioni previste, un aumento considerevole rispetto ai circa 24mila del 2019, che rappresentavano il 23,7%. Il settore turistico è fortemente colpito dal mismatch tra domanda e offerta di lavoro.
Secondo una nota della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, basata su dati Istat, le previsioni sulle assunzioni programmate per giugno evidenziano la crescente difficoltà delle imprese nel reperire personale, triplicando il numero di profili difficili da trovare in pochi anni. Nel 2023, le imprese del settore hanno principalmente cercato camerieri (quasi 400mila assunzioni, con il 52,3% di difficoltà di reperimento), cuochi in alberghi e ristoranti (230.870 assunzioni, con il 55,4% di difficoltà) e baristi (142.830, con il 43,6% di difficoltà).
Altri ruoli ricercati includono: addetti alla preparazione, cottura e distribuzione di cibi (53mila), personale non qualificato addetto alla pulizia dei servizi di alloggio (circa 50mila) e addetti all’accoglienza nei servizi di alloggio e ristorazione (45mila). Le figure più difficili da trovare sono: responsabili di piccole aziende del comparto (68,8%), tecnici della produzione e preparazione alimentare (65,7%), pasticceri, gelatai e conservieri (57,7%) e tecnici della produzione servizi (54,6%).
Nonostante queste difficoltà, il settore continua a crescere. Nel 2023, i servizi di alloggio e ristorazione hanno registrato un significativo incremento di occupati, passando da 1 milione e 405mila del 2022 a 1 milione e 511mila. Questo incremento riflette una tendenza positiva che ha caratterizzato anche l’anno precedente.