Banco BPM aumenta le assunzioni per chiudere l’accordo sindacale 2023-2026. Nuove opportunità e staffetta generazionale.
Banco BPM, in un tentativo di risolvere la complessa vertenza sindacale legata al piano industriale 2023-2026, potrebbe portare le nuove assunzioni oltre quota 1.100, rispetto alle 800 inizialmente previste. Il piano stabiliva un rapporto di un ingresso ogni due esodi, con 1.600 uscite programmate. Tuttavia, le tensioni con i sindacati hanno complicato la trattativa, richiedendo un ulteriore sforzo da parte della banca.
Giuseppe Castagna, amministratore delegato di Banco BPM, è intervenuto personalmente per sbloccare una situazione divenuta critica, segnata da conflitti legali e sindacali. Dopo inizi difficili, il focus si è spostato su un’intesa strategica da chiudere entro il 2024. L’obiettivo è duplice: contabilizzare i costi relativi a esodi e premi di produzione nel bilancio del 2024 e affrontare il 2025, un anno chiave per il futuro della banca, senza questioni irrisolte.
Il processo di riorganizzazione è già in atto, con circa 500 uscite avvenute attraverso pensionamenti e incentivi individuali, senza necessità di accordi sindacali. Tuttavia, per procedere con il restante piano, che coinvolge prepensionamenti e l’uso del Fondo di solidarietà, è indispensabile l’accordo con tutte le sigle sindacali. A giugno, la banca aveva già ampliato il numero delle assunzioni a 900, trovando un’intesa con Fabi e Unisin, ma senza ottenere l’appoggio di Uilca, First e Fisac.
Il prossimo incontro con i sindacati, previsto per lunedì, potrebbe rappresentare una svolta. Sul tavolo ci sono punti chiave come la staffetta generazionale, il premio di produzione, che potrebbe raggiungere cifre tra 1.500 e 2.000 euro, e questioni legate al welfare aziendale, come l’armonizzazione dei contratti integrativi delle banche acquisite e una revisione della contribuzione aziendale alle polizze sanitarie.
Come sottolineato da Lando Maria Sileoni, leader della Fabi, i sindacati hanno il compito di ottenere risultati significativi a vantaggio dei lavoratori, in un contesto cruciale per il futuro del personale e della banca stessa.