Il nuovo contratto tessile porta aumenti salariali, potenziamento del welfare e maggiore conciliazione vita-lavoro per 400mila lavoratori.
Il nuovo contratto collettivo nazionale per il settore tessile e abbigliamento, firmato da Sistema Moda Italia (Smi) insieme a Filctem, Femca e Uiltec, prevede significativi aumenti salariali e un miglioramento delle condizioni di welfare per circa 400mila lavoratori. L’accordo porta un incremento salariale di 200 euro complessivi in tre anni, distribuito in tre rate a partire da dicembre, e un importo di 600 euro da utilizzare in servizi di welfare. Quest’ultimo sarà erogato in tre tranches annuali di 200 euro ciascuna entro il 2026, a copertura di beni e servizi come educazione, assistenza e altre prestazioni sociali.
Sergio Tamborini, presidente di Smi, sottolinea che il contratto nasce in un momento difficile per l’industria tessile ma rappresenta un’opportunità di crescita sia per le aziende che per i lavoratori, promuovendo un equilibrio tra l’efficienza aziendale e la sicurezza, l’equità e il benessere dei dipendenti. Il contratto introduce anche importanti novità in materia di equità normativa: vengono infatti eliminate le differenze nei trattamenti tra operai, intermedi e impiegati, uniformando le condizioni di assunzione e regolamentazione.
Dal punto di vista della conciliazione vita-lavoro, il contratto apporta importanti modifiche, come l’aumento dei giorni di permesso non retribuiti per la malattia dei figli, l’estensione dei permessi in caso di malattia o decesso di un familiare e ulteriori permessi per situazioni specifiche, come adozioni, donazioni di midollo osseo e tutela di stranieri non accompagnati. Inoltre, vengono riconosciuti permessi per la fecondazione assistita, anche all’estero, e per gli invalidi con una percentuale superiore al 50%.
Sul piano della formazione professionale, viene istituito un nuovo Ente Bilaterale Moda, incaricato di aggiornare la classificazione contrattuale per promuovere la crescita delle competenze. Le aziende del settore garantiranno almeno 8 ore di formazione annua per ogni lavoratore a partire dal 2025. Aumenta anche il diritto allo studio, con 48 ore annue di permessi studio per chi è iscritto a corsi universitari.
Infine, il welfare contrattuale viene ulteriormente potenziato: l’aumento dei contributi aziendali, a partire dal 2025, permetterà di migliorare i servizi di assistenza sanitaria offerti tramite Sanimoda, oltre ad incrementare il fondo di previdenza complementare Previmoda e l’assicurazione vita e invalidità.