Artigiano in Fiera: tradizione e innovazione

Oltre 2.800 stand da 90 Paesi celebrano il made in Italy e il vivere bene con innovazione e sostenibilità.

L’Artigiano in Fiera, che si terrà dal 30 novembre all’8 dicembre a Fiera Milano, è una celebrazione delle micro e piccole imprese, descritte da Antonio Intiglietta, presidente di Ge.Fi. e ideatore dell’evento, come protagoniste di una vera “scelta di vita”. Con oltre 2.800 stand espositivi, 602 nuove imprese e una superficie di 150mila metri quadri, la fiera accoglierà più di un milione di visitatori, confermandosi un punto di riferimento per il settore.

Intiglietta sottolinea come essere artigiani sia per molti giovani una decisione legata a motivazioni profonde. “Essere artigiani è una scelta che riguarda la qualità della vita, un modo per raccontare sé stessi e coniugare tradizione e innovazione,” spiega il presidente. Molti dei nuovi artigiani, spesso laureati o con esperienze internazionali, tornano alle loro origini per riprendere le aziende familiari o fondarne di nuove. Utilizzano tecnologie avanzate e competenze di marketing per modernizzare settori tradizionali, mantenendo un forte legame con i valori locali.

Un’ulteriore caratteristica distintiva è la sensibilità verso la natura e i processi sostenibili, come dimostra la presenza di 456 imprese del settore biologico e vegano. Quest’anno, l’evento dedica un focus speciale al mercato del “vivere bene”, che include prodotti legati ad alimentazione, fitness e cura della persona, rappresentando tra il 5% e il 10% del PIL globale.

La fiera ospiterà artigiani da 90 Paesi in otto padiglioni, con Arabia Saudita e Algeria selezionate come “Paesi dell’anno”. Inoltre, debutteranno realtà da Eritrea, Oman, Georgia, Guinea, Guinea Bissau, Finlandia e Lettonia.

Intiglietta sottolinea l’importanza strategica delle micro e piccole imprese in Italia, che rappresentano il 97,4% delle aziende e il 65,4% degli occupati, numeri che superano di gran lunga la media europea. Queste realtà costituiscono l’anima del made in Italy e necessitano di un maggiore supporto da parte delle politiche nazionali. «Il futuro del made in Italy è nelle mani di questi artigiani, non dei fondi internazionali,» conclude Intiglietta, auspicando strategie di sostegno per valorizzare un settore vitale per l’economia italiana.

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